Un monumento in acciaio alto sette metri per omaggiare Pietro Ceccato

Pubblicato il 25 marzo 2024 • Comunicati Stampa

Un momento per omaggiare Pietro Ceccato e celebrare la sua visione di città. Si intitola “Alte Montecchio. Dalla fabbrica alla città” l'imponente opera in acciaio che l'Amministrazione Comunale intende posizionare sulla rotatoria tra viale Trieste (SR11), Largo Don Attilio Pozzan e via Nogara ad Alte. La realizzazione della scultura, tramite la tecnica definita Calorismo, verrà affidata al cannello dell'artista Giuliano Negretto: nel suo laboratorio a Montecchio Maggiore, donerà colore e forgerà una spirale di metallo alta sette metri, a simboleggiare l'idea di Ceccato protesa verso il cielo, che nella prima ansa accoglie una sfera, ovvero il mondo. 

«Montecchio Maggiore deve molto alla figura di Pietro Ceccato, alla sua intraprendente idea, nel dopoguerra, di lanciare una sfida verso il futuro all’allora povera e statica società montecchiana, secondo la visione dell’industria che cresce e porta con sé la nascita di una città. Per questo quando noi oggi ripensiamo alla nostra composita realtà sociale non possiamo omettere un omaggio convinto a questo uomo di Montecchio, alla sua industria meccanica, alla nascita di Alte, alla progressiva e travolgente evoluzione economica che l’Ovest Vicentino ha conosciuto grazie alla “sua idea”», dichiara il sindaco, Gianfranco Trapula. «Pietro Ceccato infatti, da imprenditore visionario, non si limitò a “fare impresa”, ma volle creare una struttura urbana, dei servizi e un tessuto sociale per i suoi operai: l’industria divenne motore e pretesto infine per la costruzione della sua “cittadella industriale”. Per noi oggi celebrare l’idea di Pietro Ceccato riproponendo la sua genesi e ritrovando le sue motivazioni, consente una riflessione importante volta a ritrovare  nuovo slancio a progettare la città del futuro. La proposta di un moderno monumento da dedicare a Pietro Ceccato diventa così un appuntamento con la storia per comprendere il legame profondo tra la città e la fabbrica, quasi una simbiosi tra l’economia industriale e la società. Celebrare l’opera di Ceccato  - aggiunge Trapula - significa valorizzare le radici della nostra economia e della nostra comunità, intrecciate nella fitta trama che è il tessuto sociale di Alte e Montecchio. La conoscenza del passato è la rampa di lancio per affrontare con consapevolezza le sfide del futuro».

Il progetto è nato non solo dal desiderio dell’Amministrazione Comunale di rendere omaggio a un personaggio cardine della storia locale, ma anche da una forte volontà espressa dalle categorie economiche della zona che si sono rese disponibili a sostenere la realizzazione dell’opera. L'iniziativa, infatti, è stata condivisa con Confartigianato Imprese Vicenza, Confindustria Vicenza, Apindustria Confimi Vicenza, Confcommercio Vicenza, CNA Artigiani Imprenditori d'Italia, Confesercenti, Coldiretti e Confagricoltura Vicenza. Anche i residenti potranno contribuire a raggiungere l'importo necessario per la creazione e il posizionamento della scultura, stimato in 90 mila euro. Aziende, attività, imprenditori, privati cittadini e chiunque volesse contribuire alla realizzazione dell’opera, che diventerà patrimonio di tutta la città, avrà la possibilità di effettuare una donazione al Comune di Montecchio Maggiore tramite bonifico bancario all'IBAN IT60C0306912117100000046418 oppure utilizzando la piattaforma pagoPA sul sito https://montecchiomaggiore.comune-online.it con causale “Donazione Monumento Pietro Ceccato” (per maggiori informazioni è possibile scrivere a comune@comune.montecchio-maggiore.vi.it).

L'iniziativa “Alte Montecchio. Dalla fabbrica alla città” verrà presentata alle 20.30 di mercoledì 3 aprile durante un incontro pubblico nella Sala Civica di Corte delle Filande. Interverranno il sindaco Gianfranco Trapula, il critico d'arte Giuliano Menato, il presidente del Registro Storico Moto Ceccato Gianpietro Vezzaro e lo storico locale Roberto Borghero. Alla tavola rotonda, coordinata dalla giornalista Angelica Montagna, parteciperà anche l'artista Giuliano Negretto. Durante la serata verrà svelato il modello in scala del monumento che, a partire da sabato 6 aprile e fino a domenica 14 aprile, resterà esposto nell'ambito della mostra sulla storia dell'uomo Pietro Ceccato e della sua azienda, raccontata attraverso i giornali informativi della Ceccato. L'esposizione verrà allestita dal Registro Storico Moto Ceccato sotto la chiesa di San Paolo ad Alte. 

«Il monumento che la comunità di Montecchio Maggiore dedica a Pietro Ceccato – illuminato imprenditore, sensibile ai problemi del territorio, non solo della fabbrica – non nasce per caso, da un’idea peregrina, ma è frutto di una scelta ponderata, avvenuta dopo un utile confronto. E allude, nella concezione simbolica e nella risoluzione artistica, al profilo di una personalità che ha speso la sua intensa esistenza per il bene della collettività, coltivando benessere materiale e impegno civile», riferisce il critico d'arte Giuliano Menato. «Lungo la statale, che attraversa il territorio di Alte-Montecchio, oggi l’insediamento urbano è compatto e coeso. “Il monumento a Pietro Ceccato Alte-Montecchio. Dalla fabbrica alla città” sorge lungo il rettilineo, ove si elevano, nelle rispettive rotatorie, anche il “Cavallo alato” di Pietro Cantù e “L’universo” di Natalino Sammartin simbolo, l’uno, di una città proiettata verso il futuro, l’altro, di una realtà multietnica, universalista, appunto. La scultura in acciaio, luminosa e flessibile, dello scultore Giuliano Negretto, concettualmente concepita, è artisticamente risolta senza flessioni naturalistiche. Lo slancio ascensionale che si avvita a spirale verso l’alto, sprigiona tensione ed energia, placandosi negli spazi infiniti del pensiero. Proiettata verso il futuro, la nostra comunità segue, in armoniosa convivenza, il processo inarrestabile della storia».

Note sull’autore dell’opera Giuliano Negretto

La tecnica del Calorismo dona colore all’acciaio grazie alle alte temperature del cannello. È frutto dell’idea creativa dell’artista Giuliano Negretto, che sviluppa le sue sculture nel laboratorio di Montecchio Maggiore. Dopo anni di lavoro come fabbro e l’esperienza maturata con l’acciaio è la curiosità ad averlo spinto a intraprendere ulteriori studi su se stesso, sulla natura dell’uomo, sulle regole dell’estetica, sul gusto e sull’arte. Ora l’operato dell’artista si sviluppa tra gioielli da indossare, quadri in acciaio, sculture interne ed esterne fino ad arrivare ai monumenti nelle piazze pubbliche, come la “Penna con il mondo” dedicata agli Alpini di Vicenza.


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