Gira in bicicletta con una lama da 18 centimetri nello zaino: denunciato

Pubblicato il 9 febbraio 2024 • Comunicati Stampa

In sella a una bici sprovvista di luci, viene fermato dalla Polizia Locale dei Castelli e trovato in possesso di oggetti atti a offendere. Per S.A.F., cittadino italiano di 21 anni e residente ad Arzignano, è scattata la denuncia per il reato di porto di oggetti atti a offendere senza giustificato motivo. L'episodio risale alla sera di lunedì 5 febbraio: intorno alle 18.30 una pattuglia, impegnata in un servizio di prevenzione e contrasto dei reati predatori nelle zone residenziali, ha notato il giovane pedalare lentamente in zona San Vitale, a bordo di una bicicletta priva dei necessari dispositivi di illuminazione. Gli agenti hanno quindi intimato l'alt al ciclista per poi procedere con l'identificazione e alla verifica del contenuto del suo zaino. All'interno hanno rinvenuto un coltello da cucina con la lama lunga circa 18 centimetri, un altro piccolo utensile affilato e una pesante mazzetta da muratore. Alla richiesta di spiegazioni, sul motivo per cui stesse portando con sé tali attrezzi, il 21enne non ha risposto fornendo una valida giustificazione. Perciò è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di porto di oggetti atti a offendere senza giustificato motivo, con il conseguente sequestro del materiale rinvenuto. La Polizia Locale dei Castelli ha anche provveduto a elevare una sanzione per la mancanza degli idonei sistemi di segnalazione del velocipede condotto.

«Gli agenti, coordinati dal comandante Alessandro Rigolon, effettuano quotidianamente servizi specifici nella zone residenziali e negli orari più efficaci per contrastare e prevenire i reati predatori: le auto della Polizia Locale circolano a bassa velocità e in alta visibilità, con le luci blu accese, per scoraggiare eventuali malintenzionati, ma anche per monitorare minuziosamente le aree pattugliate», dichiara il sindaco Gianfranco Trapula. «Una modalità di controllo del territorio che, in questo caso, ha permesso di intercettare una persona sospetta, poi denunciata».

Si specifica che le appena citate sono ipotesi di reato della polizia giudiziaria, soggette a successiva sussunzione da parte del giudice inquirente e che comunque, nel rispetto del principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla sopra riportata vicenda sarà definitivamente solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.


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